“Chi ha il potere di farti credere a delle assurdità possiede anche quello di farti commettere delle atrocità”
Voltaire (1694-1778)
DI JOHN KAMINSKI
Tutti quelli che mi conoscono sanno che non mi metterò ad enunciare alcun tipo di religione tradizionale in un futuro prossimo. Tuttavia il problema alla base della perdita di coscienza sembra attualmente predominante nel mondo.
Ultimamente ho tenuto molto a far presente che la religione non aiuta nessuno a vedere Dio, non aiuta nessuno ad entrare in relazione con gli aspetti divini o sacri delle cose. In altre parole la religione in fin dei conti ci impedisce di apprezzare le più belle cose della vita, le stesse che di solito ci rendono felici. La cosa più importante è mantenere un oggettivo rispetto per la vita in ogni sua forma.
In realtà la religione ce lo impedisce.
E’ un condizionatore mentale che prevede solo riti accettabili, dettami
incisi nella pietra per ogni situazione della vita. Di conseguenza,
condanniamo atteggiamenti che allietano il nostro prossimo. Due esempi
tra i tanti che mi vengono in mente sono l’amore tra omosessuali e la
stima verso individui il cui colore della pelle non è uguale al nostro.
Non intendo soffermarmi su alcuno di questi temi, però mi domando che
diritto abbia chiunque di giudicare fatti che non lo riguardano affatto.
Non sono la cordialità e la compassione dei valori fondamentali?
Quando verrà la tua ora penserai che lo sono – ci puoi scommettere.
La
religione crea modelli comportamentali prestabiliti per la diffusione
di un’informazione erronea. Accettando la religione gli individui
divengono più inclini ad accogliere l’autoritarismo. Ecco perchè i
neoconservatori accettano gli evangelici. Le religioni appartengono ai
secoli bui. In fin dei conti, la gente religiosa non può percepire la
realtà perchè offuscata da falsi modelli di auto-suggestione
programmata. Inoltre, la religione fornisce loro licenza d’essere
irresponsabili e falsi: tanto poi verranno “perdonati”.
Come
suggerito tempo fa da un filosofo di cui non ricordo più il nome, la
religione non insegna il modo per essere buoni, insegna solo come avere
la pretesa d’essere buoni.
Diversi pezzi transitati tra
ieri e oggi sullo schermo della mia postazione di lavoro si sono
impressi nella mia mente come una specie di vortice tramite il quale
capire cosa sta capitando a tutti noi di questi tempi.
Vertono
sugli aspetti da lavaggio del cervello delle religioni e, giudicando
dal comportamento dei soldati americani in Iraq, anche sulla perdita
delle coscienze. Ma principalmente dimostrano l’inutilità di rivolgersi
alla religione al fine di ritrovare la propria anima.
Il
primo, dalla Russia, mi è stato inoltrato da un rispettabile filosofo
ateo ed è intitolato “Il segreto della circoncisione ed il significato
dello zucchetto ebreo”. Ne riporto alcune considerazioni per arrivare al
punto:
Bisogna puntualizzare in questa sede che gli
ebrei non sono i soli automi viventi in mezzo a noi. La maggioranza
delle persone non mostra un discernimento od un comportamento
individuale e può benissimo essere programmata. Le teste di questi
individui possono essere agevolmente riempite di stereotipi
accuratamente selezionati dai potenti per la programmazione ed il
controllo delle folle. E la maggior parte delle persone sono del tutto
inconsapevoli d’ essere state programmate e trasformate in robot
viventi.
Il controllo sull’informazione può rivelarsi
efficace limitando l’accesso all’informazione, trattenendo in modo
selettivo le notizie, falsificandole, mettendo in circolazione solo
quelle informazioni che danno un’immagine distorta del mondo e così via.
Una persona soggetta a tale manipolazione è indotta a
pensare…che le sue decisioni ed azioni prendano forma in modo
indipendente. Invece è un robot vivente…che è stato programmato da
qualcun altro.
Perchè i maschietti ebrei vengono circoncisi nell’ottavo giorno?
Il
segreto giace nella conoscenza occulta. I Leviti posseggono tale
conoscenza. E guarda caso, non praticano la circoncisione sui loro
bambini, lo fanno solo sul loro “gregge” – ovvero gli ebrei.
Durante
i primi otto giorni sono sviluppati solo tre Chakras inferiori. Nel
corpo di un ebreo circonciso tutti i Chakras superiori rimangono
atrofizzati. In altre parole un ebreo circonciso non è che un uomo a
metà con anima e cervello mutilati.
Il rito della
circoncisione ebrea produce autentici robot viventi incapaci di
distinguere tra il bene e il male. Inoltre, questi individui non possono
essere programmati una seconda volta.
Tutti abbiamo
notato i religiosi ebrei indossare uno zucchetto. Il suo significato è
molto profondo – quel particolare copricapo riveste il più elevato,
settimo chakra umano – il Sahasrara – localizzato sulla sommità del
capo. Gli ebrei lo coprono, distaccandosi così dal Cosmo. Si noti come
anche il Papa Cattolico ed i preti cattolici di rango elevato indossino
delle papaline.
Provate a ragionare di filosofia con un
ebreo circonciso: vi troverete davanti ad un fanatismo tale da indurvi a
rinunciare alla conversazione. Ecco cosa significa avere a che fare con
un robot vivente!
Il chakra del terzo occhio non è
sviluppato tra gli europei contemporanei, da questo punto di vista gli
ebrei non differiscono dagli altri. Ma anticamente questo chakra era ben
sviluppato tra una percentuale ben più alta di persone.
Uno
dei più importanti chakra umani è l’Anahata (il cuore). Praticamente
tutte le persone normali lo avvertono. Probabilmente in ogni lingua è
presente l’espressione, “lo sento col cuore”. Ed è vero che le persone
possono sentire molte cose col loro cuore. Possono provare
preoccupazione, sofferenza, disagi interiori, vergogna, paura, amore,
odio, compassione, pietà; sono in grado di commiserare, sentire il bene e
il male. Un individuo privato del chakra del cuore è rozzo, spietato,
“senza cuore”. Tutti gli ebrei circoncisi sono così.
Se
provi a parlare di questi sentimenti con un ebreo circonciso, non ti
capirà. Penserà di stare parlando o con un pazzo o con un attore.
Probabilmente è un po’ come cercare di descrivere i colori ad un non
vedente.
Andrebbe fatto presente che pure Gesù di
Nazareth, auto proclamatosi il Cristo, era ebreo e come tale anch’egli
venne circonciso nell’ottavo giorno (Luca 2:21).
Sì, lo
so, ce ne sarebbero di cose da aggiungere su di un tema di questa
portata… Fate del vostro meglio. Ne dipende il vostro futuro. Ma non è
finita…
Il mio amico Professor Minja, insigne pensatore
serbo, mi ha passato un breve saggio che ho letto e riletto per tutto il
giorno. Dopo averne vagliato attentamente il contenuto non ne ho potuto
negare l’impatto e l’importanza. Si trattava della prefazione ad un
nuovo libro, di cui non ho informazioni editoriali, ma che s’intitola “A
New World is possible” (Un Nuovo Mondo è possibile), di Dunja e
Ljubodrag Simonovic.
La verità più drammatica è: il
capitalismo può sopravvivere alla morte dell’uomo inteso come essere
umano e biologico. Per il capitalismo un “uomo tradizionale” non è che
una modalità transitoria che si auto riproduce. “L’uomo consumatore”
rappresenta una fase intermedia nel processo di mutazione dell’uomo
verso la “più alta” forma dell’essere capitalista: un uomo robot. I
“terminators” e gli altri automi scaturiti dall’industria
dell’intrattenimento di Hollywood creatrice di una “visione del futuro”
degenerata alla maniera capitalistica, incarnano i poteri creativi,
alienati all’uomo, divenuti mezzo per la distruzione dell’uomo stesso e
della vita. Viene creata una nuova “super razza” di umanoidi robotizzati
che dovrebbe scontrarsi con “l’umanità tradizionale”, ovvero con le
persone dotate della capacità di amare, pensare, sognare ad occhi
aperti, lottare per la libertà e la sopravvivenza – ed imporre le loro
regole sulla Terra. Invece del mondo nuovo si è creato “l’uomo nuovo” –
ridotto ad un livello di umanità tale da renderlo incapace di minacciare
l’ordine dominante.
Esattamente così. Questo è esattamente quello che sta accadendo nel mondo di oggi.
I
Simonovic spiegano: “Lo stadio finale della lotta tra il genere umano
ed il capitalismo è in atto”. La nostra “civiltà tecnica” sta creando un
“uomo reso disumano ed innaturale”, una descrizione che mi ha fatto
venire in mente l’allarme lanciato dal grande ed imperscrutabile
filosofo francese Guy Debord
(“The Society of the Spectacle”) più di quarant’anni fa, quando
disquisiva “sulla vera irrealtà della società” facendo scivolare
l’umanità in un “autismo generalizzato”.
I Simonovic
spiegano ulteriormente: “Il capitalismo ha sradicato l’uomo dal suo
ambiente (naturale) ed ha tagliato di netto le radici attraverso le
quali egli traeva la propria forza creatrice di vita. Le città sono dei
“giardini” del capitalismo dove crescono creature degenerate. Escrementi
di cane, benzina e puzzo di fogna, pubblicità abbagliante e luci
ruotanti della macchina della polizia che urla nel cuore della notte –
questo è l’ambiente dell’uomo del “mondo libero”. Distruggendo
l’ambiente naturale il capitalismo crea condizioni climatiche sempre più
estreme in cui l’uomo lotta sempre di più per sopravvivere – e crea
condizioni di vita artificiali accessibili soltanto agli strati più
abbienti della popolazione. Il che alimenta una degenerazione definitiva
dell’uomo come essere umano. “L’umanizzazione della vita” viene
limitata alla creazione di condizioni micro-climatiche, di speciali
incubatrici capitaliste – condizioni di vita artificiale completamente
commercializzate alle quali si adattano gli individui degenerati”.
Se
tutto ciò non descrive la nostra condizione post 11/9 non so cosa lo
faccia. Viviamo in una società che di proposito evita di cogliere il
punto delle situazioni. Discutiamo di sport e religione mentre il nostro
governo assassina centinaia di innocenti ogni giorno, e quanto persone
come me cercano di evidenziarlo, molti se la prendono e corrono a
nascondersi. E’ così difficile ammettere che siamo stati ridotti a degli
automi?
Qualche altro stimolo mentale da parte dei
Siminovic (a proposito dei quali mi procurerò i dati editoriali, perchè
questo è un libro che ho intenzione di leggere):
Il
capitalismo distrugge sistematicamente l’abilità ed il bisogno dell’uomo
di avanzare interrogativi fondamentali circa la sua stessa esistenza
(sociale), come pure le sue potenzialità a fornire ad essi delle
risposte. Quasi tutto lo spazio dei media è controllato da coloro che
distruggono la vita, emarginano l’essenziale attribuendo al tempo stesso
una dimensione cruciale a quanto è marginale. “Avvenimenti
sensazionali”, “storici incontri”, spettacoli di star mediatiche, film
“spettacolari” di Hollywood e telenovele – diventano il mezzo per
distrarre l’attenzione pubblica dal problema inerente la sopravvivenza
del genere umano o la sua progressiva decadenza. Il blocco della
coscienza e il dare sfogo agli istinti repressi dell’uomo, al suo
crescente malcontento, alla paura, all’ansia – e l’inseminazione
dell’uomo da parte dello spirito dominante del capitalismo da cui
dovrebbe nascere “l’uomo positivo” – questa è l’essenza dello
“spettacolo”. Ecco a cosa si deve la crescente popolarità dello sport.
La
storia del “sogno americano” è finita. Gli omicidi di Martin Luther
King, John Lennon e altre numerose personalità che hanno lottato per il
genere umano – hanno chiaramente dimostrato che la nozione di “società
migliore” ha rappresentato per i gruppi capitalistici dominanti una
grandissima minaccia essendo in grado di fornire la via di sviluppo di
una piattaforma politica in grado di instradare il crescente malcontento
degli oppressi verso la fondazione di un nuovo (giusto) mondo.
L’intento più grande della macchina propagandista capitalista è uccidere
la speranza della gente in un futuro possibile e ragionevolmente
perseguibile, anche attraverso la lotta.
Gli ideologi del
capitalismo ci presentano gli eventi come se non stesse accadendo nulla
di serio – come se il mondo non si trovasse sospeso sull’orlo del
tracollo finale.
Non si tratta più della paura dell’uomo
che si trova ad affrontare la propria naturale ed ineluttabile morte, ma
dell’inquietudine dell’uomo che deve confrontarsi con la sempre più
realistica eventualità della distruzione della vita sulla Terra, e di
conseguenza dello stesso genere umano.
Il capitalismo non
ha soltanto privato l’uomo della sua legittima dimora spirituale
(Heimatlosichkeit); lo ha fatto anche del suo ambiente vitale
distruggendo la natura e l’uomo inteso come essere biologico; non
soltanto priva l’uomo della sua essenza umana, ma ne pone a repentaglio
la sopravvivenza.
Così… con già due storie pesanti come
queste ad entrarmi in testa, ecco arrivarmi sotto gli occhi l’ennesimo
messaggio di posta elettronica ed un terzo elemento da aggiungere
all’odierna rappresentazione del mondo.
Si tratta di un
pezzo di Paul Rockwell su quanto vide il soldato Aiden Delgado nel corso
del servizio militare prestato presso il famoso carcere di Abu Ghraib. www.onlinejournal.com/
Di tutto quello che ho letto finora, espone l’esempio più esaustivo di
quello che è diventata l’America e della responsabilità che ricade sul
suo popolo.
Quello che Rockwell esprime quando riporta le
parole del soldato “il tracollo dell’ordine morale nell’esercito USA,
un percorso di violenza e terrore che oltrepassa i confini della
legalità e viene considerato moralmente accettabile in tempi di guerra” –
è in verità qualcosa di ben più grave – è il tracollo della civiltà
scatenato con tanto entusiasmo dai leaders delle forze militari
americane. Rockwell riporta la testimonianza di Delgado:
L’episodio
più grave di cui sono stato testimone si è verificato verso la fine di
novembre. I prigionieri stavano protestando per le condizioni di vita.
Protestavano per via del freddo, dell’insufficienza di vestiario, del
cibo rancido causa di dissenteria. Poi volevano sigarette. Si misero a
strappare lembi di indumenti per farne striscioni e cartelli. Una
manifestazione si fece particolarmente intensa tanto da perderne il
controllo. I prigionieri raccolsero pietre e pezzi di legno per
scagliarli contro le guardie. Uno dei miei compagni venne colpito in
volto. Gli sanguinava il naso. Ma non era ferito. Le guardie chiesero il
permesso di impiegare la forza letale. Gli fu dato. Aprirono il fuoco
contro i prigionieri con i mitra. Spararono a dodici prigionieri e ne
uccisero tre. Lo so perchè me ne ha parlato il ragazzo che ha commesso
l’uccisione. Mi mostrò quelle macabre fotografie vantandosi dei
risultati ottenuti. “Oh” disse, “Questo qua l’ho preso in faccia. Vedi,
ha la testa aperta in due.” Si esprimeva come Terminator. “Ho colpito
questo qua all’inguine, ci sono voluti tre giorni perchè morisse
dissanguato”. Ero scioccato. Si trattava del ragazzo più affabile che
esiste. Era un uomo di famiglia, un tipo veramente ammodo, un cristiano
devoto. Rimasi colpito e gli dissi: “Hai sparato ad un uomo disarmato
dietro al filo spinato perchè tirava delle pietre”. Mi rispose, “Beh, mi
sono chinato a terra, ho recitato una preghiera, mi sono rialzato
dopodichè li ho abbattuti tutti a mitragliate.” Vi era una separazione
netta tra quanto aveva commesso e il suo proprio senso morale.
Rockwell,
avendo scritto in origine sul Motion Magazine, chiese a Delgado: “Il
teologo Reinhold Niebuhr ci ha detto che, con l’approvazione dello
stato, trascinati dal nazionalismo, degli individui morali e decenti
possono tramutarsi in assassini e torturatori di gruppo. La mancanza di
limiti morali lei la attribuisce al razzismo. Quando ha avuto inizio
dunque il processo di disumanizzazione degli arabi?
Delgado ricostruisce le parole del suo stesso comandante:
“Ora
non andate a dire ai media che state per recarvi laggiù ad ammazzare
qualche arabo e a bruciare qualche turbante.” Risero tutti e lui rise
con loro. Ricordo che me ne stavo là in formazione ed essendo cresciuto
in Egitto pensavo: “Oh, mio Dio, sarà un disastro. Il nostro comandante
ha un tale atteggiamento anti-arabo ancora prima di recarci laggiù.” Il
comandante dava delle lezioni sull’Islam. Disse che i musulmani erano
propensi a scatenare una guerra santa contro di noi, che l’Islam
promuove la guerra perpetua. Ho vissuto circondato da musulmani per un
decennio, sono stato esposto alla loro cultura. So che si sbaglia.
Ecco
emergere la totale prostituzione della società umana, le cui maligne
sembianze si rivelano nella politica americana di base. Ed anche
l’atteggiamento incontrovertibile della maggioranza degli americani.
Adesso
vedete la nuda e cruda orrenda verità. Forse non vi rivolgerete alla
vostra religione per cercare aiuto perchè la religione ha bloccato la
vostra capacità di provare compassione, e magari per via della
circoncisione (o forse una delle tante altre cose) ha bloccato la vostra
capacità di osservare col vostro cuore e discernere quello che è
veramente giusto da quello che è del tutto sbagliato.
La
vostra dedizione alla follia del capitalismo triviale ha atrofizzato la
vostra capacità di percepire le cose che sono realmente importanti
mentre collezionate gingilli elettronici e ve ne guardate bene
dall’ammettere un amore che non vi appartiene.
Siete
stati tramutati in automi mentalmente pilotati dalle due cose su cui
avete risposto tutta la vostra fiducia in fatto di guida: il vostro Dio e
il vostro paese.
Che cosa farete quel giorno non lontano
quando la canna della pistola sarà puntata verso di voi? Le vostre
preghiere e il vostro patriottismo saranno allora vani, perchè sono
stati le vere ragioni della vostra miseria.
Vi sveglierete allora, quando sarà troppo tardi? O vi svegliate adesso, che non lo è?
John Kaminski.
http://www.johnkaminski.com/
4.04.05
Traduzione per http://www.comedonchisciotte.org a cura di KOLDER
Fonte: www.comedonchisciotte.net